Le due città, infatti, sono le uniche al mondo a possedere due siti nella lista dei beni patrimonio dellumanità patrocinata dallUnesco, lorganizzazione dellOnu per la salvaguardia e la promozione di cultura, scienza ed educazione.
Tivoli vi è entrata nel 1998 con Villa Adriana. Tre anni dopo, nel 2001, diveniva patrimonio Unesco anche Villa dEste. Pechino, invece, è stata scelta, nel 1987, per il Sito dellUomo di Zhoukoudian (o Choukotien), un sistema di grotte nel quale è stato scoperto il più antico esemplare di Homo Erectus e, nel 1998, per il Palazzo dEstate, dimora imperiale, situata a solo 15 km di distanza dal caotico centro cittadino e costellata di edifici, templi, giardini e padiglioni adagiati lungo corsi dacqua.
Inaugurata per volere del cardinale Ippolito dEste nel 1572, la Villa omonima rientra tra i quindici siti statali visitati ogni anno in Italia. Oltre agli elementi architettonici interni, spiccano gli splendidi giardini esterni con cascate, vasche, fontane alimentate direttamente dalle acque dellAniene tramite un sistema di tubazioni e gallerie.
Residenza imperiale realizzata nella prima metà del II° secolo dallimperatore Adriano (76-138), la Villa racchiude un variegato complesso di edifici che si estendono su unarea di circa 120 ettari. Alcuni di essi rievocano luoghi e monumenti dellantico mondo mediterraneo. Nel 2012, Villa Adriana ha rischiato di perdere lo status di patrimonio Unesco a causa della possibile realizzazione di una discarica nei pressi di Corcolle, ipotesi poi scongiurata anche grazie alle proteste dei cittadini e degli enti di salvaguardia culturale e ambientale.
Tivoli ha provato a candidare come sito Unesco anche Villa Gregoriana ma la proposta è stata rifiutata nel 2003. Possibile che liter di richiesta possa essere prossimamente anche se nazioni come lItalia con già molti beni nella lista dellUnesco possono avanzare una sola candidatura lanno.
Alessandro Bianchi