Lo sapevate che a Mentana fu combattuta una battaglia per l’Unità d’Italia

La cosiddetta Questione Romana divenne prioritaria per Giuseppe Garibaldi il quale, incurante dei richiami dell’allora presidente del Consiglio, Rattazzi e dello stesso Re Vittorio Emanuele II che lo invitavano a rispettare l’integrità dei territori pontifici, decise di allestire una legione di 10mila volontari per la conquista della città.

L’avanzata dell’esercito garibaldino raggiunse Monterotondo il 26 ottobre 1867. Stabilitosi nella città eretina, Garibaldi decise di interrompere la marcia in attesa di una sollevazione dei romani che non avvenne. Lo stallo garibaldino permise alle truppe pontificie, guidate dal  Hermann Kanzler, supportate dagli alleati francesi, di intercettare gli insorti sulla Nomentana. Qui, tra il 2 e il 3 novembre, nei pressi di Mentana, avvenne la battaglia tra i due schieramenti. Quello di Garibaldi, formato da volontari mal equipaggiati e privi di cavalleria e artiglieria, non potè non soccombere alla maggiore potenza degli avversari. Nei giorni seguenti al conflitto, Garibaldi fu arrestato e, di nuovo, condotto a Caprera. Ci sarebbero voluti altri tre anni affinché Roma venisse annessa al Regno d’Italia.

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Ogni anno, la ricorrenza della battaglia viene ricordata, a Mentana, con manifestazioni commemorative in città e nell’Ara Ossario dove sono conservati le spoglie dei combattenti garibaldini. Il conflitto è passato alla storia anche per essere stato il primo, sul suolo italiano, del quale si conservano immagini fotografiche.

 Alessandro Bianchi

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