Lo sapevate che il Santuario della Mentorella è uno dei più antichi di Italia e d’Europa

Già l’ubicazione del Santuario, dedicato a Santa Maria delle Grazie, è motivo di grande fascino. La struttura infatti è posizionata, quasi a strapiombo, su una delle sommità del Monte Guadagnolo che con i suoi 1218 metri rappresenta una delle vette più alte della regione, particolare che consente a coloro che vi giungono di godere anzitutto di una veduta mozzafiato sulla sottostante Valle del Giovenzano, uno dei fiumi affluenti dell’Aniene.

Oltre al panorama, tuttavia, la vera ricchezza della Mentorella risiede nella storia e nei tesori conservati in un luogo, divenuto nel corso degli anni, meta privilegiata di visite e pellegrinaggi dei fedeli provenienti da tutta Italia e non solo. Non tutti sanno che il Santuario è forse il più antico d’Italia e di tutta Europa. Le sue origini, infatti, risalgono addirittura all’epoca romana e più precisamente al IV secolo d.c. A sovrintenderne l’edificazione pare sia stato l’imperatore Costantino in persona, il quale, con l’Editto di Milano, concesse libertà di culto ai cristiani dopo secoli di persecuzioni operate dai suoi predecessori.

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Oggi dell’edificio fatto costruire da Costantino non restano tracce, elemento che, tuttavia, poco o nulla toglie all’antichità de lluogo, nel quale, soggiornò anche San Benedetto. Costui si ritirò in preghiera alla Mentorella, per due anni, in una grotta situata nei pressi della chiesa principale. Fu proprio dai Monti Prenestini che San Benedetto raggiunse la vicina Subiaco dove edificò il Monastero simbolo dell’ordine, nella cui giurisdizione venne inclusa anche la stessa Mentorella fino al XIV secolo. In seguito, la struttura fu abbandonata. Dopo secoli di incuria, fu il padre gesuita Athanasius Kircher ad avviarne i restauri nel XVII secolo, poi, nel 1857 l’allora papa Pio IX lo donò alla Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, tuttora custode del Santuario.

Tante e di pregio le opere custodite alla Mentorella. E’ ignoto l’autore della Madonna con il Bambino, una statua lignea verosimilmente del XIII secolo, rubata nel 1972 e rinvenuta l’anno seguente dai Carabinieri. Ligneo è anche il dipinto che rappresenta papa Silvestro I nell’atto di celebrare una funzione religiosa. Quest’ultimo si trova all’interno della Cappella del Crocifisso, ornata con affreschi raffiguranti la conversione e il martirio di Sant’Eustachio, colui in memoria del quale l’imperatore Costantino volle edificare il Santuario nel IV secolo.

Oltre alla storia e alle bellezze artistiche conservate, la devozione popolare per il Santuario della Mentorella è dovuta anche al legame con papa Giovanni Paolo II. Il pontefice vi si recò in pellegrinaggio ben 8 volte, la prima quattordici giorni dopo l’elezione avvenuta nell’ottobre 1978. In memoria del papa polacco è stata collocata una statua in bronzo all’ingresso della Chiesa. Anche papa Benedetto XVI, nel 2005, ha visitato la Mentorella. Precedentemente, l’allora cardinale Ratzinger vi era già andato in pellegrinaggio in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

 

Alessandro Bianchi

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