Nomentum che beffa, non basta una perla di Sacripanti contro il Passo Corese

Dopo il gol di Italiano nella prima frazione di gioco a nulla è valso il gol di Sacripanti, il secondo consecutivo in campionato, realizzato al 76° dopo un lungo predominio territoriale iniziato dal 10° della ripresa. I bianconeri di De Angelis però dopo il pari di Sacripanti si sono riversati pieni di rabbia in direzione della porta di Ruggeri e all’ultimo respiro hanno trovato il gol della vittoria sull’ennesima iniziativa di Stefano Italiano, di gran lunga il migliore in campo. Il Nomentum si è presentato a questa sfida con nuovi giocatori e comunque non ha affatto demeritato rispetto ad un avversario sicuramente più esperto per questo tipo di partite e anche con ambizioni sicuramente maggiori a quelli degli amaranto-blu. Mister Proietti ha schierato la sua squadra con il solito 4-3-3 con Ranieri- Pasquinelli Dominci e Modesti in difesa, Calzetta e Petrocchi a dare una mano a Bonafede nella parte centrale del campo e con in attacco il tridente costituito da Damiani – Sacripanti e De La Vallee. Il primo tempo è stato giocato a ritmi molto compassati e a queste cadenze è stato Stefano Italiano, ex Real Monterotondo Scalo, a fare la differenza con un gol che ha mandato le squadre al riposo con il Passo Corese avanti di un gol. Nella ripresa il Nomentum ha finalmente aumentato i ritmi di gioco e finalmente ha iniziato ad impensierire il portiere bianconero Ragaglini. Mister Proietti ha poi operato un paio di mutazioni tattiche spostando De La Vallee a destra con Ricci a spingere sulla sinistra ma il Passo Corese ha tenuto molto bene la linea difensiva facendo valere tutto il mestiere dei suoi giocatori. Al 76° però il Nomentum ha trovato il pareggio, lungo lancio in area dove il portiere abbranca il pallone ma poi lo perde e sul flipper delle conclusioni è Sacripanti a trovare sottorete il guizzo vincente. Da lì in poi è stato solo Passo Corese con la rete nell’ultimo minuto di recupero che ha condannato alla sconfitta un Nomentum che comunque non ha affatto demeritato.

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di Sergio Toraldo

 

 

 

 

 

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