Dalle attività investigative, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, è emerso il luogo chiave della piazza comunale (piazza Cesare Leonelli) e gli elementi che hanno portato alla colpevolezza degli arrestati. I tre avevano messo su un mercato della compravendita della droga “frequentato” da oltre 300 clienti abituali. L’attività prevedeva l’utilizzo di un bar della piazza come base dappoggio per la gestione degli affari e delle cessioni, il tutto con la connivenza di un titolare dellesercizio commerciale. “Proprio il gestore del bar, oltre a mettere a disposizione il suo locale, insieme ad un altro cittadino italiano coadiuvava fattivamente i pusher stranieri, procacciando per loro nuovi acquirenti” hanno spiegato i militari.
Ogni giorno venivano vendute circa 50 dosi di cocaina con un giro di affari quotidiano di 1800 euro. L’acquisto aveva uno schema semplice, al “cliente” bastava comporre un numero di cellulare o contattare dal vivo gli spacciatori di fronte al bar per sapere poi i dettagli del luogo dello scambio che poteva essere lo stesso bar, il parcheggio comunale o uno dei vicoli nelle vicinanze. Particolarmente grave la posizione di uno degli indagati poiché avrebbe ceduto droga in cambio di prestazioni sessuali.
