Cave, fallimento “Bruno Poggi srl”: l’imprenditore Serafino Caucci condannato per bancarotta

Il patron della “Tivoli 1919” e due uomini di fiducia patteggiano la pena. Mario a processo con la stessa accusa insieme ad un consulente finanziario, un commercialista e un ingegnere minerario

L’hanno rilevata mandandola in dissesto e prima del fallimento l’hanno letteralmente “spogliata” vendendo i beni a un prezzo considerato irrisorio ad una società costituita ad hoc e gestita da una “testa di legno”. Così credevano di essere riusciti a non pagare decine e decine di creditori per un debito totale di 11 milioni di euro, Erario compreso. E’ il più classico dei crac finanziari quello messo a segno ai danni della “Bruno Poggi e Figli srl” di Villalba, una delle maggiori aziende del settore estrattivo fondata nel 1969 e dichiarata fallita nel 2015 dal Tribunale civile di Tivoli. Ora è la giustizia penale a fare il suo corso e la Procura ha inchiodato tre dei sette protagonisti della vicenda che davanti al Giudice per le indagini preliminari hanno patteggiato la pena. Si tratta di Serafino Caucci, 58 anni, uno dei più noti imprenditori del territorio, ex amministratore pubblico a Tivoli e patron della società calcistica “Tivoli 1919”, condannato per bancarotta per distrazione a un anno 10 mesi e 20 giorni di reclusione in qualità di socio al 99% e procuratore speciale della “Bruno Poggi e Figli srl”. L’imprenditore ha restituito spontaneamente all’Erario 625 mila 500 euro. Insieme a lui hanno patteggiato le pene due persone di fiducia messe a capo delle aziende coinvolte nel crac. Il padre Mario è stato rinviato a giudizio insieme a un consulente finanziario, ad un commercialista e ad un ingegnere minerario.

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