Monterotondo – Traffico di rifiuti, deferite sette persone all’autorità giudiziaria

Riciclaggio di rifiuti, violazione dei sigilli, sottrazione dei beni sequestrati, gestione e smaltimento fraudolento dei rifiuti pericolosi con l’aggravante del concorso. La Polizia Stradale di Settebagni e i carabinieri della Forestale di Monterotondo hanno concluso una importante operazione a Monterotondo, al termine della quale sono state deferite all’autorità giudiziaria di Tivoli sette cittadini italiani: D.M., romano di 50 anni, R.R. romano di 51 anni, T.C. 60 anni di Monterotondo, C.C. di 35 anni residente nel reatino, D.S. 30 anni residente nel reatino, L.A. 24 anni di Monterotondo e V.V. romano di 40 anni.

Tutto è iniziato lo scorso mercoledì 15 gennaio, quando un equipaggio della Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Settebagni, a seguito di complessa attività d’indagine, ha effettuato un sopralluogo a Monterotondo Scalo in via Salaria 29,200 al fine di intercettare soggetti che, a bordo di un autocarro dall’interno di un’area recintata adiacente al fiume Tevere, trafugavano dei rifiuti pericolosi. L’area in questione era già stata posta sotto sequestro.

Giunti sul posto gli operatori dopo aver appreso che l’autocarro era intestato a un noto pregiudicato romano di 51 anni, si sono recati sul sito in questione e hanno rilevato la presenza di un altro uomo identificando un 50enne pregiudicato romano.

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Rilevando che parte del terreno era effettivamente sottoposto a sequestro penale, e che venivano rimossi illegalmente i sigilli di stato, richiedevano l’ausilio di personale dei carabinieri forestali di Monterotondo, che giunti sul posto, hanno confermato che l’area era stata sequestrata, in quanto era stata utilizzata per smaltire fraudolentemente parti di autoveicoli, batterie di autovetture, oli esausti, pneumatici e altro materiale che veniva direttamente riversato nelle acque adiacenti il fiume Tevere.

Il personale della Stradale di Settebagni ha accertato inoltre che con tale mezzo erano stati trasportati occultandoli, numerosi rifiuti pericolosi prelevati dall’area sequestrata. Per tali fatti sono stati contestati i reati di violazione dei sigilli, sottrazione di materiale posto sotto sequestro e ricettazione.

Dopo una serie di accertamenti di polizia e una attenta attività investigativa gli operanti hanno rintracciato il nome dell’attività commerciale che aveva acquistato i rifiuti per poi riciclarli. Personale della Polizia Giudiziaria e dei carabinieri della Forestale si sono recati presso la ditta denominata DM Metalli di Monterotondo, dove sono state sorprese altre quattro persone intente a caricare abusivamente – senza alcun documento di tracciabilità del rifiuto – un tir con rifiuti pericolosi, diretto verso una discarica abusiva non ancora identificata.

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Il materiale rinvenuto e trafugato dietro compenso dall’area sequestrata, consisteva in filtri olio usati, materiale esplodente per airbag, ferro e alluminio, pastiglie dei freni esauste, motori auto non bonificati e altro ancora. Tutto materiale altamente inquinante che sarebbe stato identificato in aree periferiche di Roma.

Al termine dell’operazione sono state deferite all’autorità giudiziaria di Tivoli sette cittadini italiani: D.M., romano di 50 anni, R.R. romano di 51 anni, T.C. 60 anni di Monterotondo, C.C. di 35 anni residente nel reatino, D.S. 30 anni residente nel reatino, L.A. 24 anni di Monterotondo e V.V. romano di 40 anni.

I capi di imputazione sono quelli di riciclaggio, violazione dei sigilli, sottrazione dei beni sequestrati, gestione e smaltimento fraudolento dei rifiuti pericolosi con l’aggravante del concorso.

Il personale della sottosezione Polizia Stradale di Settebagni comandati dall’ispettore superiore Biagio Marchetti e il personale dei carabinieri Forestale di Monterotondo comandati dal maresciallo Isabella Protano hanno posto sotto sequestro penale l’area di smaltimento della società DM Metalli di Monterotondo e ripristinato i sigilli del deposito di via Salaria. Ulteriori sviluppi sono al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli.

 

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