GUIDONIA – Buca stradale, tre anni per ottenere 100 euro di risarcimento danni

Da tre anni aspettava il rimborso dei soldi spesi per sostituire il pneumatico e riparare il cerchione.
Telefonate, “visite” negli uffici, Pec: era stato tutto inutile. Alla fine il Comune lo ha preso sulla stanchezza chiedendogli addirittura lo “sconto”. “Ero stremato ed ho accettato”, confessa Antonio Zingone, 45enne di Tivoli Terme, dipendente del Ministero delle Finanze, un podista della “Tivoli Marathon” abituato alle competizioni amatoriali che tuttavia ha gettato la spugna nella sua battaglia contro la burocrazia e ha accettato un risarcimento di 100 euro a fronte di un danno di 250.

LA DETERMINA
DI LIQUIDAZIONE
Il suo caso è racchiuso nella determina numero 17 firmata il 25 febbraio dal dirigente dell’Ufficio sinistri del Comune di Guidonia Montecelio Paola Piseddu con la quale viene disposta la liquidazione dei 100 e la chiusura dell’istruttoria relativa al sinistro stradale avvenuto la fredda sera del 7 gennaio 2017 in via Federico Di Donato, la rampa che collega la via Tiburtina col Centro Agroalimentare Romano di Setteville.

LA BUCA
E I DANNI
Verso le ore 20 Antonio Zingone viaggiava al volante della sua Skoda Fabia station wagon, quando a causa della scarsa visibilità con la ruota anteriore destra “centrò” una buca sull’asfalto: copertone squarciato e cerchio in lega danneggiato. A quel punto, fece intervenire la Polizia municipale di Guidonia Montecelio che effettuò i rilievi e constatò la presenza del “cratere”, sostituì la ruota e tornò a casa.
“Credevo di risolvere la questione in breve tempo – confessa il dipendente pubblico originario della provincia di Napoli da 20 anni trapiantato a Bagni – Nel 2010 mi capitò un sinistro simile a Tivoli e fui rimborsato nell’arco di sei mesi”.

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LOTTA CONTRO
I MULINI A VENTO
In realtà, Zingone era entrato in un ginepraio dal quale sarebbe uscito tre anni più tardi. Il primo marzo 2017 protocollò la richiesta di risarcimento in Comune in attesa di entrare in possesso del verbale della Polizia municipale.
Il 29 giugno dello stesso anno si presentò all’Ufficio Sinistri di via Montelucci per integrare ulteriori documenti alla pratica, compresa la fattura di 250 euro per la sostituzione del pneumatico, convergenza, equilibratura, riparazione del cerchione, e restò in attesa.
“A giugno 2018 – racconta – non avendo più avuto notizie telefonai e mi dissero che i pagamenti erano bloccati per carenza di fondi. Nei mesi successivi mi recai a via Montelucci altre due volte senza concludere nulla. In entrambe i casi i sentii ripetere la stessa solfa: Valuteremo la sua istanza, le richieste sono talmente tante”.

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LA STESSA SCUSA:
NIENTE FONDI
Trascorre un altro anno e a giugno 2019 Antonio Zingone torna ancora all’Ufficio Sinistri. “Le risposte? – commenta il podista – Sempre le stesse: Abbiamo tante cose da fare, le istante sono molte, non ci sono fondi”.
A quel punto il 45enne cambia strategia.
“Ad ottobre 2019 inviai la prima di tre Pec sollecitando il pagamento del danno – prosegue Antonio Zingone – Era l’unico modo per lasciare una traccia, visto e considerato che fino a quel momento avevo soltanto telefonato o mi ero recato personalmente a parlare coi funzionari. Non ho mai ricevuto risposta”.

LA PROPOSTA: 100 EURO ANZICHE’ 250
Risposta arrivata il 10 febbraio scorso attraverso una mail con la quale l’Ufficio Sinistri proponeva il componimento bonario della vicenda con 100 euro accettato l’indomani dall’automobilista.
“Ero stremato – commenta Zingone – Ogni volta in quell’Ufficio c’era una persona diversa che mi dava comunque la stessa risposta. Il mio caso è la dimostrazione della lentezza della macchina burocratica e di una mancanza di trasparenza da parte della pubblica amministrazione che neppure risponde alle Pec nei tempi previsti dalla legge.
I 100 euro? Ad un mese dalla determina di pagamento ancora non ho ricevuto l’accredito. Aspetto fiducioso”.

 

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