GUIDONIA – L’addio a Riccardo, sogni e passioni spezzati in un incidente

Domani in edicola la storia di un ragazzo di 22 anni appassionato del lavoro e del calcio e innamorato della vita. Parlano papà Valter, mamma Susy e la sorella Emily

 

 Sulla pelle aveva impressi gli affetti più cari: il nonno materno e l’amico fraterno.
Mentre in un vezzo da ventenne sembra aver scritto il suo destino: “Forever young”, ‘per sempre giovane’ recita un tatuaggio sull’avambraccio.
Nel cuore di chi lo amava o soltanto lo conosceva resterà per sempre un ragazzo per bene Riccardo Matteo Mattei, il 22enne di Montecelio morto giovedì sera 9 aprile nel tragico incidente stradale avvenuto a Guidonia Centro davanti alle Cementerie Buzzi Unicem mentre rincasava dopo il turno da magazziniere al Centro commerciale “Tiburtino”.
La sua salma ora è all’Istituto di Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma dove verrà sottoposta all’esame autoptico come disposto dalla Procura di Tivoli che coordina l’indagine della Polizia municipale di Guidonia Montecelio.
Per volontà di papà Valter, di mamma Maria Assunta Fioravanti e della sorella maggiore Emily, Riccardo verrà cremato e le sue ceneri custodite nella loro casa.

I genitori raccontano la storia del ragazzo soprannominato “Zecchinetta” e ringraziano tutte le persone vicine in questi giorni di festività e di restrizioni per la pandemia che impediranno la celebrazione del funerale. L’amico fraterno Valerio Silvi gli dedica un ricordo. La sorella maggiore in un post accorato su Facebook: “Riky scendi, lo vedi come stiamo?”.

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E poi il retroscena. Sul luogo della tragedia una lettera e una rosa della sua amica “Bambi”, una coetanea di Colle Fiorito conosciuta in palestra. “Mi mancano il tuo buongiorno e la tua buonanotte. Mi manca quando mi dicevi “Quando finisce tutto ti passo a prendere e ce ne stiamo io e te”.

Questa è la dedica di Pietro Matteo Del Duca, 15 anni, cugino di Riccardo

Vorrei solo dirti grazie per tutto quello che hai fatto per me, quando perdevo alla play e mi dicevi pippa a quando ci sfottevamo. Ieri stavo giocando alla play, vado a prendere l’acqua in cucina, vedo mamma e nonna che piangevano. Gli ho domandato cosa fosse successo. Non c’eri più Tu. Lì mi è cascato il mondo addosso pensando che qualche giorno prima stavamo parlando. Mi ricordo quando andavi a tagliarti i capelli, chiamavi nonna e gli dicevi che venivi a pranzo. Io ero felicissimo perché ti volevo bene, poi non vedevo l’ora di sconfiggerti alla play. Ora che non ci sei più mi chiedo perché, perché un ragazzo di 22 anni muore così. Sarà il destino? Un destino di merda, perché quando ti alzi la mattina e vai a lavorare e stacchi e stai quasi sulla via di casa e poi muori per strada è un destino di merda. Per me era come un fratello maggiore anche se eri mio cugino. Voglio solo dirti grazie per quello che hai fatto per me e sappi che quando morirò ci vedremo lassù. Ti voglio bene Cuginetto. Riposa in pace.

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