TIVOLI – La chiesa vuota e il social pieno, storica celebrazione per la Madonna di Quintiliolo

130 fedeli tiburtini hanno seguito la processione e la diretta Facebook della Messa celebrata dal Vescovo Mauro Parmeggiani nella Cattedrale di San Lorenzo. Ecco i commenti dei fedeli e le parole del Vescovo alla vigilia della Fase 2

In questo momento di difficoltà più che mai c’è bisogno di sostegno, comunità e fede. E se il virus ha costretto a cambiare le modalità con cui si celebrano riti e tradizioni, non li ha cancellati.

Lo dimostra il fatto che questa mattina la tradizionale Processione per la Madonna di Quintiliolo a Tivoli si è svolta comunque, anche se in una modalità inedita, cioè in diretta streming sui social.

Dopo i preparativi iniziati alle 8 a partire dalle 10:00 i Butteri Tiburtini, indossando abito tradizionale e mascherina, hanno trasportato l’Icona Sacra dal Santuario di Quintiliolo fino alla Cattedrale di San Lorenzo. Per la prima volta nella storia erano fisicamente soli, senza la tradizionale folla delle voci in preghiera al seguito. Eppure “virtualmente” sapevano di essere accompagnati da oltre 100 fedeli tiburtini che hanno seguito online la processione e si sono uniti alla preghiera con centinaia di commenti.

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Terminata la processione dal Vescovo Mauro Parmeggiani ha celebrato la Santa Messa nell’atmosfera irreale di una Cattedrale di San Lorenzo senza fedeli. Una chiesa vuota, ma piena delle preghiere di centinaia di tiburtini  che hanno seguito la Messa online con commenti in diretta. Circa 130 spettatori, in alcuni momenti 170. 225 i mi piace al video e 43 condivisioni.

Numeri che dimostrano che c’è ancora una parte di tiburtini che sente forte il legame con le proprie radici e con la fede, soprattutto in questo momento. Lo dimostrano i commenti: tante preghiere, la richiesta di aiuto per superare questo momento difficile, la preghiera per i propri figli e familiari e anche il pensiero ai cari scomparsi.

Insomma quella di domenica 3 maggio, è stata una festa della Madonna di Quintiliolo che rimarrà nella Storia. Una celebrazione particolare, anche nei contenuti. Nell’Omelia il Vescovo ha fatto più volte riferimento alla situazione eccezionale in cui ci troviamo: ha accennato alla responsabilità dei governanti, che hanno tagliato la spesa pubblica destinata alla sanità e alla questione ambientale: “abbiamo preferito sfruttare la Terra, e ora essa si rivolta contro di noi”. Ha ricordato il dramma degli anziani, i più colpiti dai tragici eventi di questi giorni: “le nostre radici, coloro che ci hanno trasmesso la vita e la fede e davanti a questo virus se ne sono andati da soli, senza neanche l’ultimo saluto di chi gli voleva bene”.

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Messaggi di speranza ma anche punti su cui è doveroso riflettere alla vigilia dell’allentamento del Lockdown previsto per domani, 4 maggio all’avvio della fase 2. Per andare avanti, ma con la consapevolezza che da ciò che è accaduto si possa, si spera, aver imparato qualcosa per il futuro. (E.G)

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