Zarelli pone il problema impianti sportivi, e il Guidonia Calcio provoca Barbet

Zarelli pone il problema impianti sportivi, e il Guidonia Calcio provoca Barbet

di Valerio De Benedetti

Con una lunga lettera, il presidente del Comitato Regionale Lazio Melchiorre Zarelli, ha messo in evidenza il problema degli impianti sportivi. Saranno un punto cruciale per ripartire e per garantire la sicurezza degli atleti: “In questi giorni così tristi e difficili, di grande incertezza per tutti noi, parlare di calcio può sembrare anacronistico, anche se molti lo fanno e non sempre a ragion veduta. Leggo e sento continuamente di ricette, di soluzioni e soprattutto di richieste. Legittime, sicuramente, ma che in alcuni casi, sono di parte e sembrano avere solo lo scopo di mettere mano a singole situazioni che altrimenti avrebbero volti diversi. Ripartire, e quando e come questo avverrà lo vedremo, diventa ora l’aspetto più importante per restituire al calcio dilettantistico quella funzione sociale che, al di là di qualche stortura, ha sempre ricoperto. Farlo in salute è la priorità cui tutti noi dobbiamo guardare con grande apertura mentale e forza di volontà. Governo e istituzioni sportive, e calcistiche in particolare per quanto ci riguarda, ogni giorno fanno sapere di essere al lavoro per raggiungere questo obiettivo, che può e avrà sicuramente percorsi diversi, ma comunque impegnativi, per noi che siamo dilettanti.

Via mail, ma anche via telefono, mi sono state sottoposte le tante problematiche che si manifestano davanti a chi vorrà tornare a praticare l’attività dilettantistica. Ho sentito di azzeramento delle classifiche, di cancellazione di categorie, di anno zero per tutti e per tutto, come se all’improvviso non conti più quello che è stato fatto in 110 anni, quelli che il calcio laziale per questa maledetta emergenza non ha potuto festeggiare. Come sapete, ritengo che tutto sia perfettibile e migliorabile, ma da qui a dare un colpo di spugna sembra eccessivo.

Piuttosto, nessuno, o forse soltanto pochi hanno parlato di impianti e dei loro problemi, alcuni anche di non poco conto, che verranno fuori nel loro utilizzo una volta che saranno stabilite le regole per ripartire. Sono giorni, ormai settimane, che mi chiedo come intervenire sul problema degli impianti sportivi. Credo che la grande sfida del calcio dilettantistico sia proprio quella di rendere fruibili in piena sicurezza le strutture che ospiteranno i ragazzi che vogliono giocare a pallone, ma anche i dirigenti e i tecnici. Le risorse e i finanziamenti che dovrebbero arrivare (ripensando alle promesse che sono state fatte) a mio avviso dovranno esseri rivolti soprattutto a questo aspetto: ossia, alla sanificazione di spogliatoi e campi, al rifacimento degli impianti per il distanziamento sociale e, perché no, anche alla realizzazione di nuovi impianti o al recupero di alcuni andati in disuso. È ovvio, che da solo il movimento dilettantistico non può farcela. Al suo fianco, mai come in questo momento, deve trovare le istituzioni locali e nazionali, a cui si chiede aiuto non solo per l’elargizione dei necessari finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato. Da loro è giusto e logico attendersi anche la creazione di un percorso più comodo, rapido ed efficace sul piano burocratico e legislativo.

IL GUIDONIA PROVOCA BARBET – Da anni prosegue ormai la battaglia del Guidonia Calcio contro l’amministrazione comunale guidata da Barbet, per l’utilizzo dello Stadio Comunale. La società del patron Bernardini svolge in quell’impianto i suoi allenamenti, ma la struttura non ha superato l’omologazione per disputare le gare ufficiali. Rifacimento degli spalti, dei locali, ma soprattutto del terreno di gioco, opere mai compiute che hanno portato a questa situazione. Il Guidonia ha scritto: “Zarelli torna a parlare della questione degli impianti sportivi che ci riguarda direttamente, considerando che aspettiamo da tempo delle risposte dall’amministrazione comunale e dal Sindaco Barbet, per quanto riguarda il “Comunale”. Una vera e propria stoccata. Non è la prima, in passato però non sono mai arrivate risposte concrete. Il motivo è da ricondurre alla situazione economica che riguarda le casse comunali. Non ci sono i fondi per intervenire, ma l’assist potrebbe arrivare proprio dalle Istituzioni. Chissà che non possa essere la volta buona per ridare alla città di Guidonia, uno dei suoi fiori all’occhiello.

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