A Sambuci il tesoro custodito dalla “Signoraccia”

A Sambuci, fra giardini, affreschi e torri vaga il temuto fantasma, la “Signoraccia"

La peculiarità di questa storia è che troviamo due protagonisti: un tesoro e un fantasma, entrambi situati nel Castello Theodoli appartenuto alle famiglie Orsini, Piccolomini, Astalli e naturalmente Theodoli. All’interno della struttura, si trova a Sambuci, fra giardini, affreschi e torri vaga il temuto fantasma di una donna nota a tutti come la “Signoraccia”, posto a guardia di uno straordinario tesoro nascosto. Il misterioso patrimonio era la vera ossessione di Maria Theodoli, una delle ultime proprietarie dell’antica struttura. La donna, raccontano i residenti, non riuscendo a trovare il tesoro nonostante le continue ricerche è giunta anche ad invocare i cipressi del giardino, per conoscere l’esatta ubicazione dell’oggetto della sua ricerca. Ad impedire alla proprietaria del castello, di impadronirsi della ricchezza nascosta è sempre stata la “Signoraccia”. In passato c’è anche chi si è avventurato fra i giardini dell’edificio costruito fra il XIII e il XIV secolo alla ricerca degli antichi preziosi, ma il timore di imbattersi nella “Signoraccia” ha continuamente indirizzato i giovani  locali verso repentine fughe. Da secoli la “Signoraccia” continua a vagare indisturbata all’interno della struttura, che custodisce la “Sala Gerusalemme Liberata” dipinta con le storie tratte dal poema di Torquato Tasso. Per ammirare pitture, torrioni medievali e giardini favolosi bisogna, però, essere pronti a fronteggiare lo spettro custode del tesoro di Sambuci.

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