di Valerio De Benedetti
Era l’inizio dell’ultimo decennio del millennio, l’Italia intera sognava di festeggiare in casa la vittoria del Mondiale, ascoltando in macchina e per le strade quella canzone, cantata da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, che ancora oggi risuona nella nostra testa: “Notti magiche”. E in parte quelle notti lo furono davvero. Gli azzurri del ct Vicini, trascinati da Schillaci, sfiorarono la finale che incoronò la Germania Ovest campione del Mondo in casa nostra. Ben 16 anni dopo, nel 2006, ci rifacemmo con gli interessi, in casa loro, ma questa è un’altra storia. Fu l’Argentina di Maradona in semifinale a battere gli azzurri. Schillaci la sbloccò, Caniggia pareggiò i conti. Furono i rigori, e gli errori di Donadoni e Serena a fermare quella scalata. Trent’anni esatti dopo, quella sconfitta immeritata rimane ancora una ferita aperta.