Italia Nostra Lazio: Abbattimenti indiscriminati delle alberature urbane a Monterotondo

La continua strage delle alberature urbane nel Lazio, che degrada il paesaggio, aumenta i livelli di inquinamento e peggiora la vivibilità
delle città, è da tempo all’attenzione di Italia Nostra. Gli abbattimenti vengono spesso giustificati con ragioni di sicurezza, non
di rado esagerata, ma dove c’è è per lo più dovuta alla mancanza di manutenzione o alle potature “estreme” effettuate da ditte incompetenti.
L’amministrazione di Monterotondo sembra ora voler primeggiare in questo tipo di barbarie urbanistica. La città non ha, a quanto pare, un
Regolamento del Verde da rispettare, e negli ultimi tempi, dopo aver abbattuto diversi alberi monumentali, anche nello storico Giardino del
Cigno, ha assegnato un appalto per la realizzazione di marciapiedi e il rifacimento stradale che prevede l’abbattimento dell’intera alberatura di via Serrecchia, che è parte integrante dell’assetto storico del centro storico. La motivazione, riportata nella relazione sul progetto,
parla di “sostituzione degli alberi con altri di dimensioni inferiori, coerenti con la larghezza della strada.” Si propone di sostituirle con
degli oleandri (che sono arbusti). Come se ci fosse un rapporto fisso da rispettare per legge tra altezza degli alberi e larghezza della strada.
Gli abbattimenti indiscriminati erano in realtà già iniziati con le precedenti amministrazioni, guidate dal sindaco Mauro Alessandri (ora
assessore regionale ai Lavori Pubblici e alla Tutela del Territorio (!)
nella giunta Zingaretti), che, tra l’altro, hanno fatto fuori buona parte dei platani monumentali lungo la via Salaria. Ci sono però norme
da rispettare per l’abbattimento di alberature storiche, che sono sempre a forte impatto paesaggistico, ma non risulta siano state rispettate
nella stesura del progetto di via Serrecchia e neppure nei casi precedenti. In passato, prima dell’invenzione di opinabili criteri sul
rapporto tra altezza dell’albero e larghezza della strada, si sono invocate ragioni di sicurezza, o presunte malattie degli alberi. Ma
l’associazione “Centro Storico in Movimento” e il locale gruppo attivo di Italia Nostra, che, per verificare la presenza delle necessarie
perizie tecniche sullo stato degli alberi, hanno a più riprese richiesto un accesso agli atti, non sono riusciti finora ad ottenere i risultati
di queste perizie. Questo per capire quali siano i criteri di trasparenza a cui si attiene l’amministrazione di Monterotondo.
Ma c’è qualcosa di ancor più preoccupante. In risposta ad una richiesta di accesso agli atti del 1/3/2020 su abbattimenti eseguiti dal settembre al febbraio scorsi, l’amministrazione comunale, senza peraltro concedere l’accesso, ha risposto con un documento in cui si fa riferimento ad autorizzazioni ottenute a maggio 2020 e successivamente. A quanto sembra l’amministrazione si procura autorizzazioni post factum, il che, se confermato, costituisce un’illegittimità piuttosto grave, che dovrebbe essere sanzionata.

Molti cittadini di Monterotondo, in primo luogo quelli del centro storico, chiedono che sia salvata l’alberatura storica di via
Serrecchia, perché considerano gli alberi un elemento essenziale del decoro urbano e della storia della città e, soprattutto, un indispensabile polmone verde per la difesa della qualità dell’aria e della salute della popolazione. Chiedono gli alberi vengano conservati, se sani, e che le eventuali perizie per accertare lo stato di salute e la staticità su ciascuna pianta – più volte richieste e completamenti assenti dal progetto esecutivo di via Serrecchia- siano d’ora realmente effettuate prima di ogni intervento, siano eseguite da periti indipendenti, e rese pubbliche. Domandano, infine, di esser consultati ogni qualvolta è in fase di progettazione un’opera pubblica, come quella in questione, con importanti effetti urbanistici.

Italia Nostra si rivolgerà agli organi di tutela e alle autorità competenti affinché ci sia una reale verifica della correttezza delle procedure per il progetto di via Serrecchia.

Riportiamo dal comunicato di Italia Nostra, Consiglio Regionale del Lazio
Associazione “Centro Storico in Movimento” Monterotondo

 

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