Nerone, Subiaco e il fulmine

L’imperatore romano più stravagante della storia può non essere Nerone, che saliva sul palco per recitare pretendendo standing ovation e girava di notte per i quartieri più poveri alla ricerca di prostituite. Tutto ciò ha eclissato una serie di riforme utili al popolo a tutto vantaggio di scrittori e sceneggiatori, che hanno trovato nell’imperatore una fonte inesauribile di lavoro. Nerone è stato anche un uomo molto legato al nord est, la bellezza dei luoghi gli permetteva di evadere e concedersi agi e riposo lontano dalla calura estiva e dalle incombenze politiche. La sua villa a Subiaco si estendeva su una superficie di circa 75mila ettari, su di una zona boschiva tra i monti Taleo e Francolano che lambisce il fiume Aniene. Nella villa di Nerone erano presenti altri spazi come padiglioni, terrazze e bagni, dislocati nei vari settori della residenza, tutte strutture che dovevano garantire il miglior riposo al sovrano. Proprio all’interno di questa abitazione si abbatte un fulmine, mentre Nerone banchetta comodamente. Prontamente l’imperatore interpreta il fatto come un nefasto presagio sul futuro e, pertanto, decise di abbandonare la residenza sublacense in maniera definitiva.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - "La luce inestinta della Liberazione", dibattito sul campo di concentramento fascista in Libia

Fernando Giacomo Isabella

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.