Tivoli la cartiera del Comune crollata nel marzo del 2009

Cartiera crollata di Tivoli, dopo 11 anni un altro passo in avanti verso il recupero

La storia della cartiera ex Amicucci, di proprietà comunale, crollata nel 2009. L'Amministrazione l'aveva pagata 2 miliardi di lire nel 2000

Per la cartiera crollata di Tivoli si avvicina il recupero e, a distanza di più di 11 anni dal crollo, la realizzazione dell’auditorium e del parcheggio sembra essere più vicina. La pubblicazione del bando per il concorso progettuale segna una tappa, si spera significativa, verso il recupero dell’edificio acquistato dall’Amministrazione comunale nel 2000, guidata dall’allora sindaco Marco Vincenzi, ad un’asta per 2 miliardi delle vecchie lire.

Tivoli la cartiera del Comune e la sottostante via degli Stabilimenti
Tivoli la cartiera del Comune e la sottostante via degli Stabilimenti

IL CROLLO DELLA CARTIERA

Il grande immobile di piazza Domenico Tani, chiuso da quando le cartiere di Tivoli smisero di funzionare dopo gli anni ’70, dopo l’acquisto rimase inutilizzato fino all’8 marzo del 2009 quando, nel cuore della notte, una parte della facciata crollò.
Da allora sono stati svolti alcuni interventi di messa in sicurezza e rimozione dell’amianto che era presente nell’edificio.

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A distanza di 139 mesi dal crollo, però, le macerie dell’ex cartiera Amicucci – Parmegiani continuano a deturpare uno dei paesaggi più suggestivi della Città. In tutto questo lasso di tempo si erano più volte sollevate denunce da parte dei residenti di persone che continuavano ad entrare nell’edificio pericolante per razziare tutto quello che di metallo c’era. Le Amministrazioni che si sono succedute negli anni più volte hanno dovuto ripristinare le chiusure dei vari accessi.

Tivoli la cartiera del Comune che ospiterà il nuovo auditorio della Città. Una delle prime immagini dopo il crollo del 2009
Tivoli la cartiera del Comune che ospiterà il nuovo auditorium della Città. Una delle prime immagini dopo il crollo del 2009

I FONDI

Il recupero dell’edificio sarà realizzato grazie ad un maxi finanziamento ottenuto dall’Amministrazione comunale di Tivoli e dall’Istituto Autonomo VaVe nel 2017 per un totale di 13 milioni di euro. Parte di questi soldi sono stati destinati ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che si era occupata della stesura del progetto iniziale che era rientrato nei 17 finanziati in tutta Italia dal Ministero dei Beni Culturali, per un totale di 65 milioni di euro.
Circa 8 milioni erano quelli destinati al recupero, alla messa insieme sicurezza ed alla riqualificazione di alcune aree del Santuario d’Ercole Vincitore: gli ambienti lungo la via Tecta, l’Antiquarium, il criptoportico, il percorso sul lato destro del podio del tempio, alcune aree esterne.
Altri 5, invece, quelli destinati a realizzare un auditorium da circa 700 posti ed un parcheggio, che potesse essere a servizio tanto della sala quanto del centro storico, da 200-300 posti.
All’epoca della presentazione, nel settembre di tre anni fa, il Ministero pensava che i lavori potessero cominciare già alla fine di questo 2020 ma per l’ex cartiera la strada è ancora lunga.

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