Oggi i giovani riescono a passare in media anche otto ore davanti a uno schermo. La maggior parte del tempo lo passano sui social network che, come dice il nome, sono nati per socializzare, per conoscere persone e in qualche modo scambiarsi virtualmente la propria vita. Ci sono adulti che credono che in realtà i social stiano rendendo i ragazzi sempre più asociali, attaccati al cellulare, incapaci di pesare uno sguardo o delle sensazioni a pelle, interessati solo a pubblicare foto, ricevere consensi – o come si direbbe nel gergo del web, dei like – e a ostentare tutto ciò che hanno e che fanno. Al contrario, molti giovani di oggi aspirano addirittura a lavorare nel mondo dei social. E succede anche a casa D’Orio. Valeria, 17 anni, vuole fare l’influencer. Sua mamma Daniela, non è per niente d’accordo.
Valeria, perché ti piacciono tanto i social?
Nel 2020 se non hai almeno Instagram non sei nessuno.
Daniela, tutto questo astio nei confronti dei social…
Ogni cosa non deve essere pubblica. Io sono molto riservata con le mie cose. Mi infastidisce che qualcuno possa sapere a che ora mi alzo, a che ora vado a letto, cosa mangio, cosa faccio. Mi sembra come se si perdessero di vista le cose principali della vita. 300 amici su Facebook ma nessuno disponibile veramente per prendere un caffè insieme. Secondo me con i social i rapporti umani sono diminuiti.
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