MONTEROTONDO – Esce dall’ospedale e trova il diluvio, la Protezione Civile lo accompagna a casa

La storia di un signore che ieri sera non sapeva come ritornare nel suo paese della Bassa Sabina e si è rivolto ai carabinieri

Si è rivolto ai carabinieri, perché non sapeva come tornare a casa visto il diluvio. Lo hanno accolto e grazie all’intervento della Protezione Civile è riuscito a raggiungere la sua abitazione nella Bassa Sabina. È la storia di Giulio (nome di fantasia), un signore aiutato ieri sera a Monterotondo. La sua storia è stata raccontata sui profili social dai volontari della Protezione Civile di Monterotondo.

 

IL POST DELLA PROTEZIONE CIVILE

Era una notte buia e tempestosa…

Inizia così, come la più classica delle storie, l’avventura del Sig. Giulio (nome ovviamente di fantasia), un’avventura fortunatamente finita bene grazie al gioco di squadra che ormai è una cosa normale tra noi e l’Arma dei Carabinieri di Monterotondo.

Era una notte buia e tempestosa, dicevamo, ed in questa notte buia e tempestosa il Sig. Giulio ha avuto la necessità di rivolgersi al Numero Unico di Emergenza 112 per essere trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Monterotondo dove ha poi tempestivamente ricevuto le cure necessarie.

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Una volta dimesso, trovandosi solo, senza macchina, spaesato e senza sapere come tornare alla sua abitazione in un paesino della Bassa Sabina, ha quindi chiesto indicazioni per raggiungere a piedi la caserma dei Carabinieri di Piazza Pelosi dove sperava di poter trovare supporto ed un aiuto per tornare a casa.

Dimostrando la loro grande umanità e comprendendo appieno la situazione, anche per il fortissimo temporale in corso, gli uomini del Colonnello Gianfranco Albanese e del Luogotenente Pasquale Concilio hanno dapprima provveduto ad ospitarlo in caserma per poi mettersi subito in moto per trovare una soluzione.

E qui, con i brividi e con tanta emozione anche nel raccontarvelo, entriamo in gioco noi.

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La telefonata è arrivata poco dopo le 22:30 e in pochi minuti due nostri Volontari, adottando ovviamente tutte le attenzioni del caso vista la pandemia in atto, si sono recati con un mezzo in caserma, hanno fatto salire il Sig. Giulio e l’hanno riaccompagnato a casa accertandosi che non avesse altre esigenze o altre necessità.

Un sorriso, un grazie da parte del Sig. Giulio (che è per noi “lo stipendio” più bello) e la consapevolezza che, in una piovosa notte di gennaio, ancora una volta siamo stati accanto ad una persona in difficoltà.

E davvero, credeteci, oggi camminiamo a mezzo metro da terra per la felicità.

 

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