Timidi segnali di risveglio per il turismo della Sabina

Alcuni B&B, hanno ricevuto telefonate dall’estero e dall’Italia per sondare la disponibilità nel mese di maggio

Dopo le difficoltà incontrate in questi ultimi dodici mesi giungono i primi, timidi segnali di risveglio per il turismo nella Sabina e in particolare nella zona tra Montelibretti e Sant’Oreste. Nel 2020 il turismo è stato tra i settori più colpiti dalla pandemia, a causa delle restrizioni ai viaggi e alle altre misure adottate in risposta al Covid-19. Il numero di pernottamenti negli esercizi ricettivi turistici dell’Unione Europea è stato pari a 1,4 miliardi, in calo del 52% rispetto al 2019. Lo rileva Eurostat. Le prenotazioni, quindi, sono ancora poche però dall’estero, arrivano diverse telefonate. L’area che parte da Monterotondo fino a Sant’Oreste passando per l’Abbazia di Farfa (era un’abbazia imperiale, svincolata dal controllo pontificio), simbolo della zona, è nota anche per la produzione d’olio d’oliva. A causa del Covid sono scomparsi i turisti, anche se all’aria aperta, in mezzo alla natura, il rischio di contagio è davvero vicino allo zero assoluto. Non è un caso se ultimamente sono giunte pure delle telefonate dal nostro Paese, per sondare la disponibilità nel mese di maggio. Forse si tratta di piccoli passi verso il ritorno alla vita antecedente alla pandemia. In ogni modo, resta un segnale veramente incoraggiante quello che giunge direttamente dalla Sabina.

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