Bere per dimenticare la clausura

IL lockdown ha significato un aumento di consumi special modo nel genere alcolico

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i dati relativi al consumo di alcol nella fase di pandemia. Si tratta di un controllo sociale che da diversi anni l’istituto compie come forma di previsione delle future patologie e per orientare eventuali interventi normativi circa l’abuso di vino, cognac, whisky e grappe varie. Come era prevedibile, la clausura in casa obbligata dai diversi Dpcm ha incrementato l’adozione di questo genere di conforto diventato domestico. L’acquisizione è avvenuta attraverso lo strumento dell’ordine via web che ha consistito nella vera rivoluzione dei consumi in questa fase. Gli acquisti online, infatti, sono aumentati per diverse tipologie commerciali con incrementi che vanno dal 181% al 250%.

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