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Consumi: sprint in aprile ma l’incertezza frena la ripresa

Nonostante, rispetto ad aprile 2019 i consumi nel 2021 siano un -23%, si notano segnali positivi ma l’incertezza generale frena la ripresa

I consumi, in questo aprile appena trascorso, legati all’incertezza dovuta alla pandemia, rispetto allo stesso mese del 2019, segnano ancora un -23% ma mostrano una variazione annua del +45% se confrontato al 2020 (del resto nello stesso periodo primaverile di quell’anno era tutto chiuso). Nonostante questo, segnala il rapporto dell’Ufficio Studi della Confcommercio, e nonostante un Pil positivo con un + 3,7% nel mese di maggio rispetto ad aprile (e + 10,7% rispetto al maggio 2020), la crescita è ancora frenata. Da ricordare infatti che i crolli di fatturato toccano anche più del 70% (sempre rispetto al 2019) in particolari settori, come quello del turismo e di tutto il comparto dei servizi e del tempo libero in generale. Valori negativi persistono pure per abbigliamento e calzature e in questo pesano senza dubbio le chiusure dei centri commerciali nei fine settimana, notoriamente giornate di maggior flusso e di maggior incassi.

Aumenta l’indice della fiducia ma 1 italiano su 3 non andrà in vacanza

Ancora la Confcommercio, in tandem con il Censis, ha prodotto un report secondo il quale l’indice di fiducia di cittadini e imprese è in risalita (pur se i pessimisti continuano a prevalere sugli ottimismi), complice il successo della campagna di vaccinazione e la speranza del ritorno a una vita piena, come in epoca pre-Covid. Tuttavia, i numeri rimangono schiacciati dal crollo dei consumi (1.831 euro pro capite nel 2020), cui si abbina l’aumento del risparmio (+82 mld lo scorso anno) a causa dell’incertezza e della perdita di reddito. Gli effetti economici, come ben si sa, colpiscono soprattutto i lavoratori indipendenti e la concentrazione delle perdite su questa categoria, dice la ricerca Confcommercio e Censis, contribuisce a rallentare la ripresa.

Mangiare meglio ed essere super connessi, frutto dell’incertezza

Nel frattempo, sono cambiate certe abitudini degli italiani, a cominciare dal mangiare, con prodotti di maggiore qualità. In crescita i dispositivi hardware (22,8%), abbonamenti a Pay Tv e le piattaforme televisive in streaming (18,8%), nonché l’installazione di connessioni Internet più veloci (18,7%). Del resto, i prodotti tecnologici segnano un +32,9% ma anche elettrodomestici e mobili vanno alla grande (+31%), assieme alla ristrutturazione dell’abitazione (28,2%): il comfort domestico insomma è in cima alla lista.

Per quanto riguarda la prossima estate, secondo l’analisi, un italiano su 5 ha deciso che non andrà in vacanza, soprattutto per mancanza di risorse economiche piuttosto che per la paura dei contagi. Ed è sempre l’incertezza a condizionare le scelte: a sua causa quasi la metà delle famiglie (47,4%) non ha fatto programmi vacanzieri.

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