Mascherine giù dal 15 luglio
L’ipotesi è molto probabile e dal Ministero della Salute stanno arrivando le prime indicazioni: se la curva dei contagi rimarrà bassa e la campagna vaccinale avrà messo in sicurezza la fetta più fragile della popolazione, il 15 luglio potrebbe essere la data indicativa per dire addio alla mascherina all’aperto anche in Italia. Tranne, naturalmente, nelle situazioni di affollamento, dove il mantenimento della distanza è praticamente impossibile. Resterà comunque l’obbligo di portarla sempre con sé perché all’occorrenza dovremo essere pronti a coprire naso e bocca.
Questo già accade in altri paesi europei, in Germania ad esempio e, da oggi, anche in Francia dove è stata anche annunciata, a partire da domenica prossima, la fine del coprifuoco.
In Italia, comunque, il tema dello stato di emergenza (in scadenza il 31 luglio) divide i partiti ed innesca lo scontro fra chi invoca prudenza – Draghi ad esempio – e chi, al contrario, preme sull’acceleratore verso una maggiore libertà.
Da Palazzo Chigi sarebbero arrivati segnali favorevoli alla sua proroga per consentire la tenuta della struttura del Commissario per l’Emergenza, del Comitato Tecnico Scientifico, ma anche il senso dei provvedimenti che riguardano lo smart working, la dad e alcune disposizioni lavorative nel caso di classi scolastiche in quarantena. Considerata la mutata situazione epidemiologica, la proroga non avrebbe comunque lo stesso significato di quelle precedenti: si tratterebbe soprattutto di una modalità per continuare a velocizzare alcune procedure. Anche se tecnicamente il rinnovo è possibile fino al 31 gennaio 2022, una delle ipotesi sarebbe quella di far terminare il provvedimento il 31 dicembre, data simbolica per lasciarsi alle spalle, con la fine del 2021, le limitazioni alle libertà di ciascuno.
Intanto è in dirittura d’arrivo anche il green pass: in queste ore potrebbe essere firmato un Dpcm che lo introduce e ne fissa le regole nel nostro Paese, in vista di quello europeo che entrerà in vigore dal primo luglio.