UE

Debito dell’Italia: il più alto della Ue dopo la Grecia

Secondo l’Eurostat, il debito dell’Italia è il secondo più alto dopo la Grecia nella Ue

Debito dell’Italia, ne parla anche l’Eurostat, a proposito del terzo trimestre del 2020, in riferimento ai paesi della Ue. Per l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, che registra il nostro rapporto tra debito pubblico e Pil, al 154,2%, questo valore è il più alto rispetto a tutta la Ue. Peggio fa solo la Grecia. Dopo di noi, ci sono Portogallo (130,8%), Cipro (119,5%), Francia (116,5%), Spagna (114,1%), Belgio (113,2%), con un minimo per Estonia (18,5%), Bulgaria (25,3%) e Lussemburgo (26,1%).

Mentre le cifre (in negativo) si rincorrono, non è un grosso segnale di speranza la perdita in Italia di 662mila posti di lavoro in un anno, con 4 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate. Nei primi dieci mesi dello scorso anno sono diminuite del 31% le assunzioni nelle aziende private, a causa in particolare del calo dei contratti a termine. Le cessazioni in totale sono ammontate a quasi 4,7 milioni (-20%), con un saldo negativo per oltre 310 mila unità. Un andamento non certo positivo che coinvolge tutta la zona euro: la stima è che la tendenza al ribasso riguarderà pure almeno i prossimi tre mesi di questo anno nuovo, con inflazione bassa come dice Christine Lagarde, presidente della Bce, la banca centrale europea, dopo la prima riunione dell’anno, in seguito alla quale sono state confermate le misure di politica monetaria, rafforzate già un mese e mezzo fa, con l’aumento del programma di acquisto di titoli pandemici, i cosiddetti Pepp, fino a 1.850 miliardi, e la loro estensione almeno fino a marzo del 2022. Nel sottolineare che la Bce è pronta a usare ogni ulteriore strumento utile per affrontare l’emergenza per tutti gli stati Ue, la presidente Lagarde sollecita tutti i paesi a non ritardare nella presentazione alla Commissione Europea dei progetti per il Next Generation Ue (il Recovery Plan), in modo che possano essere realizzati e mettere in atto gli interventi per lo sviluppo e la crescita dell’economia europea.

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