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Sciopero Amazon: adesione dei lavoratori oltre il 75%

Lo sciopero di ieri 22 marzo da parte dei lavoratori della filiera Amazon ha avuto un’adesione oltre il 75%. Ora ci si aspetta la riapertura del confronto con l’azienda

Lo sciopero di ieri 22 marzo, che ha coinvolto i lavoratori di tutta la filiera Amazon, dunque non solo i dipendenti dell’azienda ma quelli che lavorano per le ditte appaltatrici, i driver, i corrieri, ha avuto un’adesione superiore al 75%, per i diversi turni nell’arco di tutta la giornata. La manifestazione è nata dall’interruzione della trattativa per la contrattazione di secondo livello con Amazon e Assoespressi da parte dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Anche se da Amazon fanno sapere che i disagi sono stati pochi, appena il 20% delle consegne in meno. Fatto sta che la giornata di agitazione su tutto il territorio nazionale ha acceso i riflettori su quanto e come vivono i lavoratori del colosso americano, sia nelle sedi aziendali sia all’esterno, assunti da società terze: turni di lavoro massacranti (‘disegnati’ da un algoritmo!), flessibilità (richiesta solo ai lavoratori e da cui l’azienda se ne tira ben fuori), precarizzazione (se non c’è stata la serrata totale è proprio perché tanti precari, ricattabili, non se la sono sentita di entrare in sciopero per paura di ‘rappresaglie’ lavorative), relazioni sindacali ai minimi livelli, mancanza di considerazione del valore delle attività svolte davanti all’aumento record del fatturato di Amazon cui non corrispondono condizioni lavorative e retributive adeguate. Che sono quelle di un ‘popolo’ di lavoratori che dall’inizio della pandemia hanno garantito e garantiscono un servizio fondamentale e continuo anche in situazioni di rischio, portando i pacchi nelle nostre case.

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