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Il nuovo Recovery Plan: procedure semplificate e ben definite

Punta a procedure rapide e semplificate il nuovo Recovery Plan di cui si erano perse un po’ le tracce: ne parla alle Camere il ministro Franco

Del Recovery Plan si erano un po’ perse le tracce: ne ha parlato alle Camere il ministro dell’economia Daniele Franco, puntando a procedure semplificate e ben definite. I tempi sono stretti per ottenere gli oltre 200 miliardi destinati all’Italia dalla Commissione Europea e i progetti vanno presentati entro la fine di aprile.

Al momento, la bozza del Recovery è ancora quella del Governo Conte, ma sarà rivista e corretta alla luce di una gestione più snella, indicando in modo chiaro le responsabilità dei vari attori coinvolti, dall’organizzazione centrale ai diversi livelli territoriali (la domanda è: ce la faranno in neppure un mese?). L’idea del Governo Draghi è di concentrare le attenzioni su progetti più innovativi e di maggior impatto per modernizzare e rendere smart il paese. Il documento modificato sarà poi riconsegnato a entrambe le Camere del Parlamento (che deve essere in prima linea per le decisioni) per arrivare a Bruxelles. Del resto, il Recovery, come anche sottolineato dal ministro, è una “occasione di sviluppo molto importante per il nostro paese”. Per Franco, tutti quei progetti che non riusciranno ad essere coperti dalle risorse del Recovery, dovranno essere recuperato da altri finanziamenti, come quelli provenienti dai fondi strutturali europei o dal fondo di coesione, con l’ipotesi di istituire una linea di finanziamento mirata, complementare, proprio per non lasciare nel cassetto opere importanti la cui realizzazione non è possibile a causa di paletti europei stringenti. Tra le novità, ci potrebbe essere il cosiddetto “servizio civile verde” (del resto, l’esecutivo Draghi si è da subito dichiarato “un governo ambientalista”), mentre rimane in primo piano un occhio su giovani e Sud, per il quale sono previste risorse superiori al 34% delle possibilità. Ci sarà anche una piattaforma digitale pubblica in cui visionare e verificare lo stato dei progetti del Recovery.

In ogni caso, per l’Italia la sfida più grossa, nel consegnare in tempo proposte accettabili e di grande respiro, è mettere a punto l’organizzazione di tutto questo in modalità semplificate e sostenibili. Per questo in prima linea ci sono anche i ministeri della pubblica amministrazione, delle infrastrutture, della transizione digitale ed ecologica.

 

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