Recovery

Il Recovery Plan è volato a Bruxelles

La versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ovvero il Recovery Plan, è volata a Bruxelles, presso la Commissione Europea. Una prima tranche dei fondi, 25 miliardi di euro, potrebbe già essere disponibile a luglio

È fatta: dopo l’approvazione in Parlamento e l’ok definitivo del Consiglio dei Ministri, la versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, anticamera del Recovery Plan, è volata a Bruxelles, presso la Commissione Europea. Se come si crede ci sarà l’ok, la prima tranche dei fondi destinati al nostro paese dal Recovery, 191,5 miliardi complessivi, e dunque circa 25 miliardi di euro, potrebbe arrivare già a luglio. A questa cifra, da usare nella sua totalità entro il 2026, si dovrebbero aggiungere i 30,6 miliardi del Fondo complementare, dedicati alle infrastrutture (pure su questi contributi l’esecutivo ha detto sì con relativo decreto legge), su cui la prossima settimana si parlerà a fondo con Regioni e enti locali che dovranno dare il loro parere. Questo Fondo complementare al Pnrr-Recovery Fund, è un ulteriore impulso a interventi che riguardano ambiti diversi, come: servizi digitali e cittadinanza digitale – Piattaforma PagoPA e App “IO”; tecnologie satellitari ed economia spaziale;  interventi per le aree del terremoto; ecobonus e sismabonus (i cui limiti saranno interessati da provvedimenti dedicati); infrastrutture e mobilità sostenibili (rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi) per la sostenibilità ambientale dei porti e il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade; contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo; iniziative di ricerca per le tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale; investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali e per altri interventi in materia; salute, ambiente e clima; ospedale sicuro e sostenibile; ecosistema innovativo della salute; Case dei servizi di cittadinanza digitale; transizione 4.0; accordi per l’innovazione; costruzione e miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori. Nelle previsioni del Governo Draghi, inoltre, accanto alle risorse per il Recovery Plan, c’è poi l’incremento della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) relativo al periodo di programmazione 2021-2027, per un importo di 15,5 miliardi di euro.

 

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